Filosofia del Vigneron

Josko Gravner non è semplicemente un produttore, ma un punto di svolta nella storia del vino italiano.
Dalla sua terra di Oslavia, al confine tra Friuli e Slovenia, ha riscritto le regole della vinificazione, riportando l’uomo e la natura in un equilibrio primordiale.
Dopo aver abbandonato ogni forma di tecnologia invasiva, Gravner ha scelto di lavorare con anfore interrate, fermentazioni spontanee e lunghi affinamenti, restituendo al vino la purezza del tempo e del silenzio.
Ogni bottiglia è il risultato di una visione radicale e poetica, dove la mano dell’uomo accompagna la vigna senza mai dominarla. Il suo Pinot Grigio, prodotto in quantità minime e solo in annate eccezionali, rappresenta uno dei vertici assoluti della sua ricerca spirituale e artigianale.

Degustazione

Il Pinot Grigio 2011 di Gravner nasce da uve provenienti dal vigneto Njiva, oggi espiantato, rendendo questa cuvée una delle ultime testimonianze di un capitolo irripetibile.
Le uve, coltivate secondo pratiche che superano gli schemi di ogni certificazione biologica o biodinamica, vengono fermentate in anfore interrate con i lieviti indigeni, a contatto con le bucce per 4–5 mesi.
Dopo la svinatura, il vino ritorna in anfora per altri cinque mesi, quindi passa in botte grande dove affina per 5–6 anni.
Viene imbottigliato senza filtrazione né chiarifica, mantenendo intatta la sua energia originaria.
Una produzione limitata a 1000–1500 bottiglie, oggi considerata un monumento del vino italiano. Alla vista si presenta di un intenso colore aranciato, luminoso e limpido. Il naso è un viaggio in continua evoluzione: erbe aromatiche e selvatiche (salvia, origano, rosmarino), frutta a polpa gialla, fiori appassiti, cera d’api e resine si intrecciano con note di agrumi canditi e spezie orientali. In bocca è tridimensionale e profondo, con una tannicità setosa dovuta alla lunga macerazione e una vitalità balsamicache richiama il bosco e il mare.
Ogni sorso è un frammento di tempo, un vino che muta, respira e cresce anche nel bicchiere, giorno dopo giorno.