Bere alla cieca ci permette di non giudicare un vino o l'altro, ma di sottolineare il coraggio di un vigneron.
Nicola Gatta si è preso la responsabilità di sedersi al tavolo con quattro champagne che partono per forza avvantaggiati - anche solo a livello storico perché l’azienda più giovane che c’era li aveva 50 anni di storia. Due vini si sono tirati un poi indietro in questa sfida e sono Mouzon Leroux & Fils L’Ascendant e J-M Sélèque Solessence. Le altre bottiglie presenti sono state quella di Nicola Gatta e Francis Boulard Petraea II che è la bottiglia più importante per storia e sboccata, l’uscita migliore.
Il bello della discussione è proprio questo: degustazioni che non vanno a ricercare ciò che ti aspetti ma che ti sorprendono perché si cerca di leggere il calice e capirlo.
Non serve pensare a cosa aspettarsi da un vino di una determinata zona, ma serve raccontarlo senza pregiudizi, anche tirando fuori scetticismi - e Nicola Gatta alla fine ce l'ha fatta alla grande.
Questi momenti di degustazione sono belli così, semplici, moderni, senza sovrastrutture e quello che emerge è la bellezza della condivisione del vino e di quanto valore prende se condiviso.
Il valore delle degustazioni è quello di essere friendly ma professionali, si parla di valori liberi!
C'è la voglia di mettersi tutti in discussione e l’emozionalità di condividere e bere questi vini insieme, scambiando emozioni in un ambiente che ti permette di essere inclusivo e sviluppare poi dei ragionamenti, una sorta di cultura diffusa a professionisti che erano seduti al tavolo, ad appassionatati e quindi a un pubblico sempre più preparato che si auto-costruisce insieme.
Le persone che portano la loro bottiglia da casa sono un valore aggiunto da sottolineare.
Il valore della bottiglia è sempre legato al peso che gli diamo nel momento in cui la beviamo, ed è molto bella questa situazione perché il vino non è fine a se stesso, non è buono uguale in tutti i posti del mondo ma condividerlo, avere delle spiegazioni, dei contorni, dei pareri differenti, porta molto valore alla situazione e quindi non si tratta di un vino che viene preso e messo in cantina, ma un vino che porta con se una storia - è il racconto di più annate messe insieme, di più situazioni e stili diversi e dunque l’unione di tutto questo prende valore nel momento in cui è raccontato e condiviso.