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Wild Vigneron X Domaine Chapel

Tuesday, June 17, 2025 5:26 PMJune 17, 2025
Lunedì 16 giugno abbiamo ospitato Domaine Chapel per una degustazione che ci ha portati nel cuore granitico del Beaujolais, tra vini vibranti, fermentazioni spontanee e una viticoltura radicale che racconta la terra con delicatezza e profondità.
Wild Vigneron X Domaine Chapel

Lunedì 16 giugno 2025 si è tenuto il terzo Venerdì del Vigneron dell’anno. 


Siamo saliti idealmente sui pendii granitici di Chiroubles e Fleurie, spingendoci tra boschi, vigne ad alberello e fermentazioni spontanee, accompagnati dai vini puri e vibranti di David Chapel e Michele Smith.

Una storia che inizia da un incontro

Tutto nasce nel 2013, quando Michele, sommelier del tristellato Chef’s Table at Brooklyn Fare, visita il Beaujolais per conoscere i vigneron locali. Ad accoglierla quel giorno non c’è Matthieu Lapierre (come previsto) ma David, che lavorava allora al Domaine Lapierre.
Da quell’incontro nasce molto più di una visita: una relazione, un trasferimento a New York, e poi il ritorno alle radici, con la nascita nel 2016 di Domaine Chapel a Régnié-Durette.




Coltivare come una volta, ma con coscienza nuova

Il domaine si estende su circa 4 ettari, tra i cru granitici di Chiroubles e Fleurie, con vigne ad alta densità, allevate a gobelet, spesso isolate nel bosco.
Michele e David praticano un’agricoltura agroecologica: lavorano il suolo a mano o con il cavallo Quadrille, non usano diserbanti né prodotti di sintesi, e in inverno lasciano pascolare le pecore tra i filari per mantenere vivo il suolo.
Un lavoro faticoso, ma pieno di senso, che mira a restituire fertilità e vita a terre impoverite dal passato industriale.

In cantina: spontaneità e misura

Anche la vinificazione segue un principio semplice: non aggiungere nulla, non togliere nulla.
Grappolo intero, macerazione semi-carbonica in vasche chiuse, fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, affinamenti in vasche neutre (fibra, pietra, foudre), senza filtrazioni né chiarifiche. La solforosa è usata solo se necessaria, con dosaggi minimi.
Ogni cuvée viene assaggiata ogni giorno per decidere il momento esatto della pressatura, a testimonianza di un approccio tanto naturale quanto consapevole.

I vini in degustazione

Durante la serata abbiamo percorso la gamma completa di Domaine Chapel, in una linea continua che va dalla freschezza alla profondità, dalla franchezza quotidiana alla nobiltà del cru.

Bourgogne Aligoté 2023 

Un bianco teso e luminoso da Aligoté Doré coltivato su marne calcaree.
Note di limone, pietra bagnata, mela verde, finale agrumato e salino.
Affinato in acciaio, zero solforosa in vinificazione.




Beaujolais-Villages 2022 

Fresco e succoso, da vigne a 380 m su sabbie di granito rosa.
Ciliegia selvatica, lampone, spezie leggere. Affinamento in vasche di fibra.
Il Beaujolais come dovrebbe essere: semplice, ma mai banale.

Chiroubles 2022 

Cru altissimo, su pendii granitici e magmatici.
Melograno, ribes, fiori di campo, bocca setosa e minerale.
Un Gamay che danza tra la roccia e l’eleganza.



Chiroubles 2018

Stessa origine del 2022, ma con 4 anni in più sulle spalle.
Più profondo, con frutti neri, tè nero, fiori secchi, tannino fuso e allungo notevole.
Un Gamay maturo, pieno di energia evoluta.

Fleurie “Charbonnières” 2022 & 2020 3LITRI

Il vino simbolo del domaine, da una parcella a 460 m incastonata in un anfiteatro di granito e sabbie.
Fragolina di bosco, pepe nero, violetta, grafite. Ampiezza, profondità, tannini vellutati.
Un vino intenso, elegante, complesso. Da seguire nel tempo.


Un altro lunedì che ci ricorda perché facciamo tutto questo

Ogni volta che ospitiamo vignaioli come Michele e David, ci ricordiamo che non esiste vino senza contesto, terra e scelte.
Il loro lavoro, silenzioso ma determinato, riporta al centro la relazione tra uomo e paesaggio. E il Beaujolais, quando è fatto così, parla con voce chiara, sottile e meravigliosamente viva.


Vi aspettiamo ai prossimi lunedì per continuare insieme questo percorso tra calici e storie.

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