Lunedì 5 dicembre 2022
Ore 20:00 social table (tavolo di condivisione)
Una serata di condivisione, dove saranno protagonisti 5 grandi bottiglie di metodo classico territoriale, quasi tutte situate tra la zona di Gussago e Campiani con un 'outsider' sempre bresciano ma di Monticelli Brusati.Saranno serviti 5 calici di vino in accompagnamento alle portate del "Ma le Orobie di più", il menù degustazione più caratteristico e divertente che racconta l'agricoltura di montagna eroica.
I protagonisti della serata saranno loro:
Exptis - Cherubini
Dady - Alessandra Divella
Arcano - Nicola Gatta
Memoria - Ca del Vent
Il Contestatore - Michele Loda
Bottiglie importanti che di per sé valgono la strada, in più se, non vi abbiamo già convito, aggiungiamo la bellezza di poterle godere tutte insieme in compagnia di appassionati e professionisti.I protagonisti della serata, non hanno bisogno di presentazioni ma per i pochi che non lo conoscessero:
Exptis - Cherubini
Mattia Cherubini, ex ristoratore, ha deciso di creare il suo Franciacorta che Franciacorta non è perchè si trova fuori dal territorio di denominazione. A fianco del ristorante di famiglia si trovavano delle vigne (delle suore) gestite da un anziano del luogo che per vecchiaia non poteva più gestirle così il passo è stato naturale.Le etichette sono solo 3+1, ma i vini sono autentici e buoni, pochi fronzoli, una bella tensione sullo chardonnay, più goloso il rosato e la riserva gode di più ossidazione positiva!
Colore leggermente ambrato, al naso spicca la mineralità. Al palato la mineralità accompagna ottimamente la struttura e la forza.
Dady - Alessandra Divella
A Gussago, alta Franciacorta, Alessandra Divella porta avanti un delizioso progetto di alto artigianato vitivinicolo. Piccole vigne coltivate senza diserbanti e sistemici su un suolo, quello di Gussago, che ha una composizione mista di calcare, fossili e argilla. Le fermentazioni sono spontanee, lunghe soste in pupitre, nessun dosaggio zuccherino.Fermentazione spontanea in barriques di secondo e di terzo passaggio e ffinamento in barriques fino ad aprile. Al momento del tiraggio la cuvée è stata realizzata assemblandola con 25% di vino di riserva Chardonnay.
Alaso è fragrante con note di crema pasticcera, i vini di riserva conferiscono una forte nota evolutiva con sentori di caffè. In bocca è molto strutturato, elegante e mineral
Il 2016 è un’annata particolare, in cui ci sono state forti piogge e bruschi abbassamenti di temperatura. Il germogliamento e la fioritura si sono svolte in maniera regolare fino all’ultima settimana di maggio, con escursioni termiche importanti. Da maggio a luglio ci sono state forti piogge, e anche un abbassamento della temperatura causando un rallentamento della maturazione. La raccolta è avvenuta a fine agosto. Le uve presentavano grandi acidità, e i vins clairs in cantina si sono subito distinti per nervo, tensione e brio. È un’annata decisamente interessante, una delle migliori dal punto di vista qualitativo.
Arcano - Nicola Gatta
"Produco i miei spumanti nella zona più orientale della Franciacorta, sulle colline calcaree di Gussago e Cellatica a 400 metri sul livello del mare.
In vigna seguo i principi della biodinamica, non utilizzo diserbanti e prodotti chimici di sintesi.
In cantina solo fermentazioni spontanee con lieviti indigeni naturalmente presenti sulle bucce.
Non utilizzo alcun tipo di chiarificante o stabilizzante. La solforosa presente è di origine naturale e non esogena.
Il principio è di valorizzare un territorio differente per natura e origini, con lo scopo di ottenere dei vini che lo rappresentino senza compromessi."
Memoria - Ca del Vent
Cà del VéntCà del Vént nasce con un progetto ambizioso: creare un vino figlio del suo territorio utilizzando migliori risorse disponibili a tutti i livelli del mondo enologico. Filosofia che si riflette su tutta l'impostazione dell'azienda, dalla coltivazione della vite alle lavorazioni in cantina del vino.
Ubicata sul limitare sud-orientale della Franciacorta in cima alla collina dei Campiani, fra i due paesi di Cellatica e Collebeato, azienda giovane che presto farà parlare di sé.
Cà del Vént sovversivi franciacortini, tutti chiaccherano le bolle ma i rossi non scherzano.
Il Contestatore - Michele Loda
Cantina fondata nel 1988 da Gigi Balestra, anno in cui risalgono i primi vigneti piantati, è guidata dal 2004 da Michele Loda, persona che non scende a compromessi e con la sola etica del duro lavoro e l’idea del grande vino fatto in vigna piuttosto che in cantina. Sono cinque gli ettari che compongono l’azienda, che è tra le più alte della zona: arriviamo, infatti, a 450 metri di altitudine. É proprio da queste caratteristiche orografiche che deriva il nome “Il Pendio”, che fa riferimento, appunto, ai ripidi pendii che disegnano questa realtà.I vini vengono prodotti con lieviti indigeni e pochissima solforosa utilizzata, con i metodo classico fatti senza alcun utilizzo di dosaggio, mentre per il rabbocco post sboccatura viene utilizzato esclusivamente lo stesso vino affinato sui lieviti (e non vino più giovane come da usanza) andando a rinunciare quindi a potenziali vendite pur di dare un’espressione più autentica possibile.