Abbiamo approfondito la nostra conoscenza durante il primo lockdown che ha messo tutti i piccoli artigiani Lombardi nella particolare condizione di poter dedicare tempo a creare una rete di collaborazioni.
E la nostra collaborazione, oggi profonda amicizia, è nata al grido di #MOLAMIA.
Il nostro rapporto nasce dalla condivisione di intenti e filosofia. La voglia di fare cose buone, artigianali, valorizzare territorio e fatica sono alla base di tutte le nostre scelte.
In questi anni abbiamo visto crescere sempre di più l’attenzione verso i vini artigianali fatti da persone vere, piano piano è nata in noi la consapevolezza di far un lavoro importante grazie al vostro sostegno.
L’insieme di due community Me.ga. e Wild Family, di persone, di appassionati, di critici, di amanti delle emozioni sta dando importanza al lavoro di tanti artigiani della terra, riscoprendo valori profondi, oltre la bottiglia."
- Nicola Gatta
Il lavoro di Nicolone è scandito dalle sboccature. Anno dopo anno, vengono accolte come a un banco di esame e sembra una verifica di quelle che si facevano a scuola.
L’annata è una, ma le sboccature sono a distanza di sei mesi. In questo periodo il lavoro di Nicola e Francesca (Chicca) si è trasformato ed evoluto in maniera incredibile: si sta lavorando per il futuro.
Futuro... chi fa metodo classico ha una visione del tempo diverso dagli altri Vigneron perché ha compreso che avere chiaro il percorso in anticipo è fondamentale! Il primo spumante esce dopo 30 mesi sui lieviti. vedere in là nel tempo e costruire ciò che verrà è importantissimo.
Il successo di Nicola Gatta non è solo sui social. È un successo sul campo! È l'insieme di tante piccole attenzioni: piccoli pezzi che creano un puzzle complesso.
La rinnovata (e meravigliosa) sala degustazione permette di ospitate tantissimi appassionati.
La qualità che passa attraverso i dettagli la si nota dal fatto che i bevitori Me.Ga. bevono solo negli Zalto, a dimostrazione dell’ossessione e dell’orgoglio di servire il prodotto al meglio.
Dedicare tanto tempo agli appassionati bevitori ha avuto un duplice effetto:
- una platea molto ampia di persone che hanno toccato con mano il lavoro di Nicola e che sono diventati a loro volta dei veicoli del racconto (il gruppo Me.Ga. è incredibile),
- contemporaneamente l'azienda è cresciuta, trovandosi motivata da tutte le esperienze e le condivisioni che queste persone hanno portato in cantina e fuori, alzando settimanalmente l’asticella, motivando Nicola a sviluppare progetti sempre più importanti e impegnativi.
La sala degustazione serve anche per dare più spazio alla cantina.
Sono arrivate una marea di botti nuove e la visione dei prossimi anni passerà da qui, più legni in cantina, più possibilità di dividere cru e vigne, più qualità per sostenere il terroir di Gussago che spinge... e spinge forte! Vi posso garantire che ho bevuto più volte quelle botti e se oggi il lavoro di Nicola Gatta vi entusiasma, beh aspettatevi grandi cose nel breve futuro (si, bisogna avere pazienza)
Quando la richiesta del vino è tanta, ti potrebbe venire la voglia di aggiungere “quantità”, sviluppare vigne da zero, estirpando e bonificando zone in abbandono, investendo per piantare impianti.
Per Nicola l'unica via è il recupero di vecchie zone vitate, anche se scomode e lontane dalla cantina.
Fare vino vuol dire lavorare la terra e vivere la natura in toto e non limitarsi ad una monocultura statica.
Purtroppo oggi i grandi terroir sono sommersi da vite piantata ovunque poiché fonte di reddito e speculazione, vedere e vivere Gussago (e limitrofi) tra boschi e abitazioni (forse sarebbe bello vedere anche micro stalle), ti porta in un emisfero differente, dove una collina racconta una storia di vite e di vissuto, di varietà delle caratteristiche che oggi godono di almeno tre interpreti importanti.