Perchè bere un calice di vino artigianale?
"Ci sono secondo me diversi punti di vista. Il primo a cui penso è l'aspetto etico: se sto bevendo un calice di vino artigianale so che il produttore lascia la terra meglio di come l'ha trovata. Si distacca dal concetto di qualità, gusto, ma è l'etica dietro un calice."
Cosa può essere interessante estrapolare per i piccoli vigneron da un concetto di vino di grandi realtà?La costanza, l'organizzazione, la puntualità. Dove i due mondi potrebbero toccarsi?
"Porto sempre un esempio nel caso del metodo classico molto bello, vero e tangibile: il territorio dello champagne. Siamo in Francia, dove paradossalmente pur essendo produttori qualitativamente assimilabili a quelli italiani perchè anche in Italia abbiamo tantissima qualità, hanno la capacità di riuscire a comunicare in certi territori in maniera più complementare. In un territorio molto grande come quello dello champagne coesistono e fanno il loro dovere le maison da 30 milioni di bottiglie e i recoltant manipulant da 50mila bottiglie. Quindi in un territorio grande c'è la grande maison che riesce a fare una comunicazione ad ampio spettro e contemporaneamente piccoli vigneron con una comunicazione verticale e profonda."
Molte aziende stanno trasformando la produzione in biologico e alle persone viene in mente il naturale. Cosa significa? Usare meno chimica?
"Significa ridurre, nelle proprie possibilità, l'addizione di prodotti di origine antropica, umana. L'essere umano deve cercare di collaborare con il terreno - è vero che il vigneto naturale non esiste però esiste il vigneto rispettato in cui si tiene in considerazione la terra, l'uva, rispettando di conseguenza il vino e il consumatore."
Cosa significa essere vigneron nel 2021?
"Suonare e cantare da soli, cercare ogni tanto di fare anche dei piccoli concerti e mettere persone ad ascoltarci."