In queste colline si trovano due produttori a cui siamo molto legati: Alessandra Divella e Nicola Gatta.
Siamo entrati nelle cantine, abbiamo osservato le botti e assaggiato i loro vini.
Alessandra Divella: la lunga fermentazione del Franciacorta
La peculiarità dei vini di Alessandra Divella è la lunga fermentazione: dai due ai cinque anni. Dall’assemblaggio Pinot Nero e Chardonnay, alle diverse sperimentazioni che portano a sorseggiare vini di un’altissima qualità. Simbolo non solo della produzione incessante delle colline Franciacorta, ma anche dell’amore per la terra.
L’amore familiare invece è intriso nelle bollicine: Clo Clo, uno spumante metodo classico rosè, è dedicato alla madre, e Ninì, prodotto con uve Chardonnay e Pinot Nero dalla fermentazione di 42 mesi, al padre.
Le Riserve fermentano quarantadue mesi, in alcuni casi anche sessanta. Solitamente i “vini” non necessitano di una fermentazione così lunga: ma le bollicine sì, soprattutto quelle di Divella, che per una scelta di tipo qualitativo preferisce le lente fermentazioni, che portano alla bocca un sapore elegante, possibile solo grazie a questi lunghi periodi di tiraggio.
Il risultato è una bolla estremamente fine: scelta vincente, che rende inconfondibili i sapori e gli odori dei vini Divella.
#tuttibevonoNicolaGatta
È un celebre vignaiolo di Gussago, nemico dei diserbanti e dei prodotti chimici, ha come obiettivo quello non aggiungere nè togliere nulla ai suoi vini: Nicola Gatta.
Il suo metodo in cantina e la estrema cura della vigna, porta alla creazione di vini incredibilmente identitari. Durante la nostra gita da Nicola abbiamo avuto l’onore di assaggiare alcuni esperimenti direttamente dalla botte.
In cantina abbiamo assaggiato uno Chardonnay 2020 con fermentazione in legno: 2/3 di vino riserva 2018 e 2019, con l’aggiunta di mosto 2020 per la fermentazione. Un esperimento vincente di Nicola, che rende la beva estremamente piacevole.
Il secondo assaggio è di Pinot Nero vinificato in rosa: grande mineralità, che d'altronde è proprio la firma delle sue colline.
Naturalmente il gusto tra una vigna che ha trent’anni e una vigna all’ottavo anno è straordinariamente diverso: all’ottavo anno è più fruttato, mentre la vigna di trent’anni regala un sapore elegante e fine.
Ogni dettaglio è finemente studiato nella cantina di Nicola Gatta, dalla scelta del terreno, all’esposizione al sole, fino a centellinare il Pinot Nero nello Chardonnay. Sapori eleganti, fini, che rimangono in bocca grazie alla loro tipicità.
Quando scarsità è sinonimo di esclusività
Sia la cantina di Alessandra Divella che quella di Nicola Gatta sono la dimostrazione che la bassa produzione correlata a una lunga e studiata fermentazione è sinonimo di singolarità.
E, in quanto tale, estrema qualità.
Pochi prodotti controllati, unici nel loro genere, annessi a sperimentazioni quotidiane, corroborate dal desiderio di mantenere intatta la biodiversità. Un’etica imprescindibile quindi che nasce nella produzione e si esplica nella fermentazione dei vini: elementi naturali che non solo non alterano i sapori, ma li rafforzano.