Marthe Henry Boillot è una nuova stella della Borgogna, mi sono innamorato dei suoi vini acquistati per caso in un enoteca della zona. 

Non ho potuto fare a meno di prendere la macchina guidare 7 ore solamente per andare a conoscerla e capire il suo progetto. E’ una giornalista Parigina che ha sentito la necessità di ritornare alle origini famigliari dei nonni. Siamo nel pieno centro di Meursault e Marthe riprende in mano la storica cantina del nonno abbandonata e da sola piano piano la sta rendendo funzionale al suo lavoro. 

Si forma facendo qualche “master” sul vino, lavora in un Domain classico in chassagne montrachet per poi continuare in mersault dove approfondisce l’approccio Biodinamico o poco interventista con un dettaglio specifico legato alla appelattion. 

La 2017 è la sua prima annata mentre continua a lavorare dividendo le energie in questa transizione che divine definitiva nella 2020! Purtroppo la 21 è stata un vero disastro per la produzione che purtroppo è stata dimezzata letteralmente. 

La filosofia di cantina è decisa, nessun legno nuovo, solo botti vecchie ed al momento di diverse tonnellerie, i bianchi fermentano in legno direttamente e senza utilizzo di solforosa fino alla bottiglia, nessun operazione di manipolazione di vini con pratiche di cantina di ogni genere, nel calice si trova purezza ed equilibrio.

Nei vini rossi, tutto grappolo intero e la stessa filosofia ormai potremmo considerarla contemporanea di una gestione non interventista che regala rispetto di appellation, libertà e profondità dei vini con consapevolezza di espressione. Sono vini di carattere genuino, onesto che ti fanno innamorare subito del lavoro di Marthe 

Tante etichette sono composte solamente da una botte massimo 2, questo rende tutto più magico ed unico.