Storia antica, tecnica moderna e un approccio che punta alla bevibilità immediata
Aloxe-Corton è una delle colline più celebri al mondo e culla delle vigne di Carlo Magno ma spesso sconta lo stereotipo di produrre rossi austeri, duri e talvolta rustici che richiedono anni per aprirsi. Domaine d’Alussia arriva per scardinare questa idea proponendo una lettura del territorio basata sulla finezza e sulla precisione.
Il Nome: Tornare indietro per guardare avanti
Per capire il futuro del progetto bisogna partire dal nome Alussia che non è un'invenzione moderna ma l'antico toponimo del villaggio nel IX secolo. Ripartire dalle origini è la dichiarazione d'intenti di un Domaine che nasce dalla trasformazione della storica Mischief & Mayhem per cercare una connessione più intima e trasparente con la terra.
La Mano: Alexandra Wilson e la ricerca della trasparenza
Dietro la rinascita c’è Alexandra Wilson enologa australiana formatasi alla scuola dell'eleganza di Benjamin Leroux e Jane Eyre. La sua filosofia è radicale e si basa sull'ascolto del terroir piuttosto che sul dominio tecnico. In vigna la gestione è affidata a Bernard Zito riferimento assoluto della biodinamica in Borgogna che garantisce uve sane e vibranti tra Aloxe, Savigny, Pommard e Puligny.
La Tecnica: Infusione e Ceramica
In cantina la visione prende forma liquida attraverso la tecnica dell'infusione che lascia il mosto estrarre delicatamente aromi e tessitura senza forzature meccaniche. La vera novità sta nei materiali perché accanto alle barrique usate dal 2024 sono entrate le sfere di ceramica Clayver. Questo materiale inerte permette al vino di respirare ed evolvere mantenendo il frutto intatto e proteggendo la tensione elettrica senza cedere aromi esterni.
I Vini: Seta dove c'era Roccia
Il risultato è un cambio di passo netto con vini che puntano sulla luminosità e sull'accessibilità. I Rossi di Aloxe-Corton perdono la durezza tipica per diventare aerei e profumati di viola e frutti rossi con una trama tannica setosa che non stanca il palato. I Bianchi come Puligny-Montrachet e Ladoix cercano la verticalità assoluta e si presentano salini e dritti figli di un rispetto totale per la freschezza.

Una Nuova Borgogna
Domaine d’Alussia rappresenta la capacità di essere contemporanei in un luogo antico e dimostra che la Borgogna è un organismo vivente capace di raccontare storie nuove fatte di purezza, vibrazione e rispetto per il suolo.