Valtellina, un angolo di Lombardia in cui l’agricoltura vitivinicola ha da sempre trovato terreno fertile e che sta cominciando a donare i suoi frutti: piccoli vigneron pionieri, visionari, eroici, che uniscono la grande tradizione artigianale ed enologica del territorio ad una visione più contemporanea.
Mercoledì 1 Novembre è uscito il terzo episodio della nuova serie “Wild Vigneron Talks”, disponibile come podcast su Spotify, profilo Wild Vigneron. Un a bella chiacchierata sulla Valtellina con Giuseppe Gugliemo dell’azienda agricola Boffalora e Pietro Selva.
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Da Mercoledì 8 Novembre alle 24:00 di Giovedì 9 Novembre -15% di sconto su tutti i vini della Valtellina!
"Svolgo il mio lavoro in modo manuale e Naturale sia nei Vigneti che nella Cantina, perchè credo fortemente che alla Terra e l'Uomo siano un'unica dimensione e il principio alla base di quello che sono, e, di quello che faccio è: il pieno e totale Rispetto della Natura."
Pietro Selva Pietro ha fondato la sua azienda nel 2010, possedendo 6000 mq di vigneti. Aggiungendo ulteriori 9000 mq di vigneti presi in affitto, l'ha fatto diventare il suo lavoro principale.
L'uva coltivata è stata trasformata in vino in una microcantina situata nella frazione del Vendolo nel comune di Castione Andevenno.
La zona, nel cuore delle Alpi e nella provincia di Sondrio, è stata da secoli particolarmente adatta per la coltivazione dell'uva Nebbiolo.
Il clima è caratterizzato da scarsità di piogge e grande esposizione al sole, con i versanti retici dei vigneti rivolti verso sud. Esiste un elevato rischio di danni all'assetto idrogeologico. All'interno dei vigneti ci sono terrazzamenti sostenuti da muri di sassi che richiedono costante manutenzione.
Durante il talk si parla della gestione di una micro-realtà che produce solo 3000 bottiglie all’anno, delle difficoltà e delle sfide che comporta la vita in montagna, quindi la lavorazione di terreni scoscesi e molto complessi da gestire, oltre che il dover a che fare con climi rigidi e molto variabili.
Il lavoro in campagna è molto fisico e complicato, ad esempio il taglio dell'erba con il decespugliatore su grandi estensioni di terreno.
Inoltre, fare l'agricoltore non garantisce uno stipendio fisso a fine mese e la gestione di una micro-realtà come quella di un'azienda vitivinicola comporta diverse difficoltà.
In primis la necessità di costruirsi uno stipendio, che dipende da molti fattori, non solo dal lavoro svolto in vigna.
Tra i rischi più importanti? Il meteo, quindi la possibilità di perdere tre annate di fila, il che potrebbe rappresentare una pesante sfida economica per una qualsiasi realtà vitivinicola.
Sfide accomunate da un unico scopo: fare qualcosa che sia importante per il territorio valtellinese.
Pietro Selva ammette che è fondamentale fare qualcosa di importante per il territorio e che rimanga anche entro i confini della valle. Inoltre, afferma che la motivazione per fare vino non è solo economica, ma è anche e soprattutto una questione di orgoglio per la propria terra, la propria cultura, un credere fermamente nel proprio lavoro.
Giuseppe dell’Az. Agricola Boffalora, la cui azienda produce cinque etichette e possiede vigneti che vanno dai 300 ai 700 metri sul livello del mare, la pensa alla stesso modo. La Valtellina è un territorio ancora tutto da scoprire, con grandi potenzialità e numerosi etichette di piccoli vigneron tutte da assaggiare.
La coltivazione delle viti in montagna è un'attività molto faticosa e impegnativa, ma è anche un'attività che richiede coraggio e determinazione. Questo perché le viti sono coltivate su terreni molto ripidi e difficili da raggiungere e perché il clima in montagna è molto rigido e imprevedibile.
Tuttavia, la coltivazione delle viti in montagna è anche un'attività che ha un grande valore simbolico e culturale, perché rappresenta la capacità dell'uomo di adattarsi e di sopravvivere in un ambiente ostile.
In questo senso, la coltivazione delle viti in montagna è vista come un'attività eroica, che richiede coraggio, determinazione e abilità.
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Da Mercoledì 8 Novembre alle 24:00 di Giovedì 9 Novembre -15% di sconto su tutti i vini della Valtellina!
Il territorio della Valtellina
Valtellina, un angolo di Lombardia in cui l’agricoltura vitivinicola ha da sempre trovato terreno fertile e che sta cominciando a donare i suoi frutti: piccoli vigneron pionieri, visionari, eroici, che uniscono la grande tradizione artigianale ed enologica del territorio ad una visione più contemporanea.I nostri protagonisti
Giuseppe Guglielmo (Az. Agricola Boffalora) Giuseppe è un produttore vitivinicolo della Valtellina. L’amore per la terra, il territorio e le tradizioni di famiglia hanno trasformato la sua passione in una vera professione."Svolgo il mio lavoro in modo manuale e Naturale sia nei Vigneti che nella Cantina, perchè credo fortemente che alla Terra e l'Uomo siano un'unica dimensione e il principio alla base di quello che sono, e, di quello che faccio è: il pieno e totale Rispetto della Natura."
Pietro Selva Pietro ha fondato la sua azienda nel 2010, possedendo 6000 mq di vigneti. Aggiungendo ulteriori 9000 mq di vigneti presi in affitto, l'ha fatto diventare il suo lavoro principale.
L'uva coltivata è stata trasformata in vino in una microcantina situata nella frazione del Vendolo nel comune di Castione Andevenno.
La zona, nel cuore delle Alpi e nella provincia di Sondrio, è stata da secoli particolarmente adatta per la coltivazione dell'uva Nebbiolo.
Il clima è caratterizzato da scarsità di piogge e grande esposizione al sole, con i versanti retici dei vigneti rivolti verso sud. Esiste un elevato rischio di danni all'assetto idrogeologico. All'interno dei vigneti ci sono terrazzamenti sostenuti da muri di sassi che richiedono costante manutenzione.
Durante il talk si parla della gestione di una micro-realtà che produce solo 3000 bottiglie all’anno, delle difficoltà e delle sfide che comporta la vita in montagna, quindi la lavorazione di terreni scoscesi e molto complessi da gestire, oltre che il dover a che fare con climi rigidi e molto variabili.
Il lavoro in campagna è molto fisico e complicato, ad esempio il taglio dell'erba con il decespugliatore su grandi estensioni di terreno.
Inoltre, fare l'agricoltore non garantisce uno stipendio fisso a fine mese e la gestione di una micro-realtà come quella di un'azienda vitivinicola comporta diverse difficoltà.
In primis la necessità di costruirsi uno stipendio, che dipende da molti fattori, non solo dal lavoro svolto in vigna.
Tra i rischi più importanti? Il meteo, quindi la possibilità di perdere tre annate di fila, il che potrebbe rappresentare una pesante sfida economica per una qualsiasi realtà vitivinicola.
Sfide accomunate da un unico scopo: fare qualcosa che sia importante per il territorio valtellinese.
Pietro Selva ammette che è fondamentale fare qualcosa di importante per il territorio e che rimanga anche entro i confini della valle. Inoltre, afferma che la motivazione per fare vino non è solo economica, ma è anche e soprattutto una questione di orgoglio per la propria terra, la propria cultura, un credere fermamente nel proprio lavoro.
Giuseppe dell’Az. Agricola Boffalora, la cui azienda produce cinque etichette e possiede vigneti che vanno dai 300 ai 700 metri sul livello del mare, la pensa alla stesso modo. La Valtellina è un territorio ancora tutto da scoprire, con grandi potenzialità e numerosi etichette di piccoli vigneron tutte da assaggiare.
L’eroismo nella coltivazione delle viti in montagna
Un bellissimo tema che nasce durante questa conversazione è quello dell'eroismo nella coltivazione delle viti in montagna.La coltivazione delle viti in montagna è un'attività molto faticosa e impegnativa, ma è anche un'attività che richiede coraggio e determinazione. Questo perché le viti sono coltivate su terreni molto ripidi e difficili da raggiungere e perché il clima in montagna è molto rigido e imprevedibile.
Tuttavia, la coltivazione delle viti in montagna è anche un'attività che ha un grande valore simbolico e culturale, perché rappresenta la capacità dell'uomo di adattarsi e di sopravvivere in un ambiente ostile.
In questo senso, la coltivazione delle viti in montagna è vista come un'attività eroica, che richiede coraggio, determinazione e abilità.
