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Carne sintetica: la nostra opinione

Friday 12 May 2023
Carne sintetica, si o no? Vi raccontiamo come viviamo il tema da contadini, le scelte fatte e le possibili soluzioni. 
Carne sintetica: la nostra opinione
Nei dintorni di Lenna, circondati dai nostri pascoli, oggi parleremo della carne sintetica o carne coltivata e delle differenti tipologie di allevamento. Non vogliamo limitarci a descrivere il prodotto in sé, ma vogliamo raccontare le scelte che abbiamo fatto e le possibili soluzioni future.

Infatti, non basta parlare di un semplice allevamento, ma bisogna distinguere i modi di allevare.




Come possiamo garantire prodotti di qualità che giungono sulle nostre tavole?


Qui, nel nostro prato, gli animali vivono liberi per sei mesi e mangiano solo erba, senza alcun tipo di integrazione. In seguito, la carne viene preparata con cura, come si faceva un tempo, perché gli animali rappresentano il bene più prezioso che abbiamo e il loro benessere è la priorità assoluta.

Negli anni, ci siamo allontanati dalla filiera e ci siamo dimenticati da dove proviene la carne che consumiamo.

Questo distacco ci ha portato a ridurre notevolmente il suo consumo, ma è importante ricordare che valorizzare un animale comporta un sacrificio.

Bisogna quindi rispettare il suo percorso e la sua vita, anche quando questo arriva alla fine.

Gli animali che valorizziamo sono quelli arrivati alla fine della loro carriera, che possono stare con noi ancora per molti anni, poiché sono animali socievoli e crescono lentamente.

Questa scelta va contro le logiche di allevamento intensivo che mirano alla massima produttività, ma permette di avere prodotti di qualità e di rispettare il benessere animale.

Il tema principale sulla carne, al giorno d'oggi, è il consumo eccessivo. Si mangia probabilmente quattro o cinque volte di più rispetto a 60 anni fa. 

Tuttavia, la valorizzazione dell'animale comporta costi elevati, poiché richiede tempo e fatica per l'allevamento e la mungitura a mano, il mantenimento dei pascoli e delle piccole quantità.




Le carni a basso costo, dunque, hanno un grande costo per tutti, che riguarda la salute delle persone, l'ambiente e il benessere animale.


È importante, quindi, scegliere con cura la carne che si acquista, preferendo quella proveniente da micro allevamenti o da allevatori che lavorano con passione e rispetto per il territorio.

Inoltre, per trovare un equilibrio nella ristorazione, è fondamentale proporre un menù che valorizzi la carne, senza eccedere nelle quantità.

In ogni caso, bisogna scegliere con cura cosa utilizzare e quanto mangiare. Nel nostro menu, ad esempio, proponiamo solamente due passaggi di carne su otto portate totali.

La quantità presente nel menù è pochissima.

Non bisogna per forza rinunciare alla carne, bisogna scegliere adeguatamente cosa utilizzare e quanto mangiare. 

All'interno delle nostre proposte, per esempio, vogliamo valorizzare anche tutta la parte di fegato e il quinto quarto, tutte le parti che nella maggior parte dei casi oggi vengono sprecate.

È un imperativo e un obbligo sia per il sacrificio degli animali, sia per il lavoro degli allevatori, sia per chi coltiva.

Andare a valorizzare tutto e cercare di non sprecare nulla, sia nella trasformazione, sia in tavola. Per concludere, scegliete bene quale filiera sostenere.

Bisogna mangiare meno carne, ma sceglierla sana.


È importante sostenere agricolture buone e giuste che valorizzano il territorio, la vita delle persone, che sia in montagna, pianura, collina.

Agricolture che salvaguardano la grande biodiversità che abbiamo in Italia e che siano un valore per i territori e non un costo.


Se anche tu ti ritrovi con queste tematiche, dai un'occhiata al nostro Progetto Wild Etik: cibo sempre più sano e sostenibile, per un consumo consapevole della carne.

Stay Wild



Guarda Nicolò raccontare il suo punto di vista in mezzo ai pascoli di Lenna:

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